“Palermo è la mia seconda città dopo Praga e lì ho anche lavorato per nove anni, più che a Foggia. Ho ricordi positivi, a Palermo ho ancora casa, ci vado spesso in estate, non torno da nemico o da avversario: quando vado a Palermo vado a casa”.
E’ uno Zeman che sembra dare spazio alle emozioni parlando della sfida di domenica prossima del suo Foggia al Barbera e del suo rapporto con la città di Palermo, poi, ovviamente c’è una gara da giocare e possibilmente, da vincere: ”Spero che la mia squadra riesca a produrre qualcosa di positivo, certo il Palermo è una squadra che rappresenta una grande città ed ha voglia di fare bene. Sono sicuramente più esperti di noi ma io spero che la nostra voglia di fare bene superi la loro maggiore esperienza”.
Le domande dei cronisti, poi, lo fanno addentrare sulla tattica e sulla posizione di Rocca: “Per me la tattica è importante, è la base. Una squadra diventa tale quando capisce quello che vuole fare e lo fa, altrimenti è solo gioco individuale, diventa solo uno contro uno. Io cerco di mettere in campo un gruppo in cui ognuno ha sempre 3, 4 soluzioni di giocata e poi sceglie la giocata migliore. Su Rocca dico che a sinistra giocava forse troppo vicino a Curcio, si pestavano i piedi, mentre ora a destra non ha questo problema con Merola e Merkaj. È anche migliorato tutto il reparto del centrocampo come posizione e tempi di giocate”.
Infine è lapalissiano sul sostituto di Nicoletti infortunato: “Come terzino destro ho due soluzioni: Martino, che può giocare indifferentemente a destra e a sinistra, e Di Jenno. Valuterò la soluzione migliore”.
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