Il Foggia lascia in Sicilia 2 punti che avrebbe ampiamente meritato per gioco, possesso di palla, azioni da gol. Alla fine, invece, si torna a casa con un solo punto e tantissimi rimpianti. Eppure le sensazioni erano buon sin dall’annuncio delle formazioni.
Zeman riesce a recuperare Sciacca dopo 52 giorni di assenza, in attacco torna a disposizione dal primo minuto Ferrante, così il Foggia si schiera con Alastra tra i pali, Martino, Sciacca, Girasole e Rizzo in difesa, Rocca, Dipaolantonio e Garofalo in difesa, Merola Ferrante e Curcio in attacco.
E l’inizio è più che promettente con Curcio che prima conclude a botta sicura dopo una triangolazione con Rocca (palla rimpallata in angolo) e poi, sul susseguente angolo, trova Lewandowski a negargli la gioia del gol. Il Foggia insiste, ma i due colpi di testa di Ferrane e Rizzo non trovano lo specchio della porta. Il Messina si fa vedere solo in contropiede ma sembra schiacciato dalla pressione rossonera. La sfortuna, però, non molla il Foggia che al 13’ perde Martino per un problema muscolare: Zeman rimedia mandando in campo Nicolao. Insistono i rossoneri con un Curcio scatenato che cerca, senza trovarlo, per tre volte il gol, prima con un tiro alto da fuori area, poi con una conclusione ravvicinata, sempre alta, e infine con una rovesciata in area murata da Fofana. Il Messina si fa pericoloso solo grazie al Foggia: alla mezzora pasticcio in area rossonera, Merola appoggia corto ad Alastra ma favorisce Adorante, che serve Fofana sul quale interviene a salvare Girasole. Al 47’, incredibile, i peloritani vanno in gol: Russo si presenta difilato davanti ad Alastra e lo trafigge con un diagonale: si va al riposo con il Messina in vantaggio. Da non credere!
Chi teme che il Foggia accusi il colpo si sbaglia: Curcio e compagni al rientro continuano a macinare gioco e azioni-gol.
Ferrante, tiro debole davanti a Lewandowski, Curcio, conclusione a botta sicura che ancora Lewandowski toglie letteralmente dalla rete, Merola, tiro ribattuto, Nicolao, colpo di testa alto su cross di Turchetta, ci provano tutti ma il gol non arriva. Zeman allora cambia: fuori Curcio e Ferrante, stanchissimi, dentro Vitali e Turchetta. Poi ci si mette anche l’arbitro negando un netto rigore per fallo di mani in area su cross di Nicolao. Alla fine, il pareggio arriva al 77’: Dalla destra Vitali alza la palla al centro dell’area dove spunta la testa di Turchetta che trova il primo gol in maglia rossonera e riporta la gara in parità.
Il Foggia non si arrende, insiste ancora ma la fatica si fa sentire, rischia anche la beffa, ma non trova il meritato gol vittoria.
E così salta ancora l’appuntamento con la vittoria, tre punti che, giocando così, non potranno mancare a lungo.
Area Comunicazione Calcio Foggia 1920